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Il viale d'ingresso delimitato da siepi di bosso che conduce al padiglione neoclassico  

A Recale, a pochi chilometri dalla celebre Reggia di Caserta, vi è un giardino che racconta storie di duchi, nobiltà fiorenti, dame di corte, regnanti illuminati...tra architetture botaniche formali ed influenze paesaggistiche inglesi: è il giardino dell'attuale Villa Porfidia, dimora settecentesca dei Duchi Guevara di Bovino che da Napoli si trasferirono a Recale in seguito al dislocamento della sede reale borbonica presso la Reggia di Caserta. La volontà della duchessa Annamaria Suardo Guevara di Bovino di realizzare un giardino trovò presto l'appoggio del re di Napoli Ferdinando IV di Borbone che, il 3 settembre del 1781, le concesse in dono "un carlino d'acqua" per irrigare il giardino: la stessa acqua che, dall'acquedotto vanvitelliano, alimentava le fontane della vicina Reggia. Il giardino, esteso su 1,7 ettari, fu inizialmente concepito secondo i canoni formali del giardino all'italiana dell'epoca e solo successivamente, con l'arrivo degli Hamilton, subì radicali modifiche che ne stravolssero l'aspetto iniaizle. Per Lady Emma Hamilton, moglie dell'ambasciatore inglese a Napoli, William Hamilton, e dama di corte della regina Carolina, il giardino, così come si presentava, andava liberato dalla prigionia botanica delle forme e delle geometrie cui era confinato.  

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 L'albero di canfora secolare introdotto da Lady Hamilton 

Il giardino potè godere di una nuova visione, in voga con le tendenze paesaggistiche inglesi. Lady Hamilton cominciò ad introdurre alberi ad alto fusto affinchè fossero lasciati liberi di crescere, senza potature, conferendo così un aspetto più naturale alle geometrie vegetali preesistenti. Cedri, pini, auracaria, camelie, tra cui la pregiata varietà "atrioviolacea", liriodendro, alberi di canfora...si ergono ancora maestosi e solenni tra i viali del giardino, testimoni viventi di oltre due secoli di storia. Anche l'annesso bosco di lecci, finora riservato alla caccia, fu trasformato in un ambiente dedicato alla contemplazione della natura, dove poter passeggiare tra alberi plurisecolari, fontane e giochi d'acqua. Col passarre degli anni il giardino risentì delle tendenze botaniche di ogni periodo e nuove essenze man mano trovarono posto modificandone ulteriormente l'aspetto. Piante subtropicali, favorite dal clima, apportarono al giardino ulteriore curiosità e interesse. Dal '700 al '900 il giardino dei Duchi di Guevara si rivela essere una commistione di stili frutto di vicende storiche e filosofie paesaggistiche conservate ancora oggi nella memoria vivente delle piante che lo animano.