Categoria: Itinerari

luoghi e siti culturali ricchi di fascino e storia

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Valogno e i colori del grigio

Una manciata di persone, un borgo antico arroccato e solitario dell’entroterra casertano, il mare all’orizzonte e il silenzio rotto solo dal vento che, come dice Alex, soffia di continuo attraversando il paese esposto alle correnti. È un vento fresco, piacevole, che...
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Paestum

L'antica città della Magna Grecia, in origine Poseidonia, in onore alla divinità di Poseidone, celebre per le sue vestigia è tra i siti di maggiore interesse archeologico. Patrimonio dell'Umanità, i templi di Paestum insieme ai reperti delle necropoli vicine, rappresentano la più alta testimonianza della Magna Gregia in Italia grazie al perfetto stato di conservazione. Dall'imponenza monumentale dei templi in stile dorico agli affreschi, che con la tomba del tuffatore rappresentano il più pregiato manufatto di pittura greca figurativa non vascolare mai rinvenuto.

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Certosa di San Martino

Il complesso monumentale della Certosa e Museo di San Martino, a Napoli, è senz'altro tra i luoghi più rappresentativi della cultura spirituale, artistica, civile e paesaggistica di Napoli, in grado di custodire preziosi capolavori della pittura seicentesca e settecentesca così come imbarcazioni reali, presepi, carrozze, dipinti, una farmacia storica e non per ultimo... il panorama, che qui lascia senza fiato offrendo una visione sull'intero Golfo unica e privilegiata. Una volta varcato l'ingresso, un ampio cortile monumentale introduce alla Chiesa che si rivela uno scrigno di tesori artistici frutto di autori del calibro di Cosimo Fanzago, Giovanni Lanfranco, Giuseppe Sanmartino, Josepe de Ribera, Massimo Stanzione, Battistello Caracciolo. L'altare maggiore, interamente in legno dorato, è dipinto come fosse marmo e non fu mai completato nella sua versione definitiva.

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Scala

Il comune di Scala, in Costa d'Amalfi, è il più antico della costiera, fondato nel IV secolo, secondo la tradizione, da alcuni Romani naufragati mentre erano in viaggio verso Costantinopoli. Il suo passato dalla storia millenaria la vide baluardo fortificato a difesa della costiera amalfitana e sede vescovile per molti secoli, tanto da vantare un gran numero di chiese. Tra queste la Basilica di Sant'Eustachio è forse la più rappresentativa, con le sue imponenti vestigia erette a strapiombo sulla costa. La Basilica si colloca lungo la cordonata che da Scala conduce ad Amalfi, attraversando la frazione di Pontone con ben 3000 gradini per circa 3km. Fu edificata nel XII secolo per volontà della nobile famiglia D'Afflitto, che vantava una discendenza diretta con il martire romano San'Eustachio.  

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Villa San Michele

Ad Anacapri una delle ville più suggestive ed eleganti dell'isola azzurra: Villa San Michele, dimora storica del medico e scrittore svedese Axel Munthe (1857-1959), che proprio in questo luogo scelse la sua residenza, ammaliato dal fascino e dalla magia di una bellezza che qui pare non finire mai. Il dottor Munthe, come molti artisti e viaggiatori del nord Europa in transito per il Grand Tour, rimase folgorato dall'isola di Capri tanto che, come altri, decise di stabilire qui la sua dimora. Curzio Malaparte, lo scrittore Jaques Adelsward-Fersen, il magnate tedesco Krupp, ed altri ancora hanno lasciato a Capri tracce significative della loro vita sull'isola.

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Amalfi

Un po' di tempo speso in questa cittadina... e si capisce il senso delle parole incise sulla porta di Amalfi che dà sul porto: “Il giorno del giudizio, per gli Amalfitani, che andranno in Paradiso, sarà un giorno come tutti gli altri". Renato Fucini XX sec.” Un breve reportage fotografico tra il Duomo, con la tipica facciata neogotica, il Chiostro del Pradiso, dagli influssi arabo-normanni, la cripta e gli interni. Il campanile domina la città ovunque la si guardi e basta perdersi tra il dedalo di scalinate che s'inerpicano ai lati della città per riscoprire panorami suggetivi che confermano quanto questa cittadina, celata tra l'asperità dei monti ed affacciata sul mare, sia davvero un piccolo pradiso. 

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Rione Terra

 

E' la parte alta della città di Pozzuoli, un agglomerato urbano situato sulla rocca tufacea e abitato sin dal II sec. a.C. Tra i porti più fiorenti dell'Impero Romano, fu in questo periodo che conobbe il suo massimo splendore. Puteoli, divenuta colonia romana nel 194 a.C., fu il principale porto di Roma e godette a lungo del suo prestigio e della sua ricchezza. Con la nascita del porto di Ostia e la successiva caduta dell'Impero, la città di Puteoli, perso il ruolo strategico e commerciale, si avviò verso un lento ed inesorabile declino, aggravato dalla natura morfologica del territorio, soggetto a fenomeni di bradisismo e terremoti sempre più frequenti. Nonostante ciò, la rocca continuò ad essere abitata nei secoli a seguire, edificando le nuove costruzioni su ciò che vi era di preesistente.

La collezione egizia del MANN

Seconda per importanza a quella del Museo Egizio di Torino, la collezione egizia del Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN), torna sotto una nuova luce dopo sei anni di lungo restauro. I reperti esposti vanno dall'Antico Regno fino all'età tolemaica-romana e provengono da collezioni private e scavi archeologici d'età borbonica nell'area vesuviana. L'allestimento delle sale è dinamico, suggestivo ed esaltato da pannelli colorati che richiamando nelle cromie i colori primari legati alla simbologia egizia: il blu, per il fiume e la rinascita, il rosso, per il deserto, la morte e il caos, ed il giallo come transizione tra i due poli. Due collezioni private di grande valore, la collezione Borgia e quella Drosso-Picchianti, occupano le sale espositive, restituendo un ricco patrimonio archeologico attraverso il quale è possibile percorrere tutta la storia di una delle civilità più affascinanti mai esistite, seguendo un itinerario tematico che contribuisce ad una chiara e facile comprensione. La collezione Borgia ha origine nella seconda metà del '700 dal Cardinale Stefano Borgia, personaggio di grande cultura e fervido appassionato di storia e antiquaria, che già vantava una ricca collezione di reperti provenienti dai dintorni di Roma e Velletri. Nel corso degli anni, a seguito di continue donazioni da parte di missionari ed inviati impegnati nelle missioni cattoliche all'estero, il Cardinale Borgia cominciò ad arricchire sempre più la sua collezione con reperti egizi. La collezione Borgia è, inoltre, tra le più antiche d'Europa, in quanto nata antecedentemente alla diffusione dell'interesse europeo per l'Egitto esploso a seguito della campagna napoleonica (egittomania).