Seppur il calendario segni ancora l’inverno, l’aria primaverile di inizio Marzo invoglia ad assaporare colori e profumi della stagione in arrivo. I fiori di camelia e Magnolia soulangeana fanno capolino ai primi tepori in modo esuberante regalando, ovunque arrivi lo sguardo, scorci romantici di una rinascita annunciata. Basta percorrere i viali del Giardino Inglese della Reggia di Caserta per ritrovarsi subito immersi in uno scenario da fiaba. Qui, da secoli, l’opera dell’uomo e della natura regalano al visitatore emozioni senza tempo, attraverso scenografie paesaggistiche incantate che mutano d’aspetto a seconda delle stagioni. Sono i giorni in cui alberi di magnolia e antiche camelie si caricano di migliaia di boccioli che, una volta sfioriti, danno vita a delicati tappeti di petali bianchi e rosa. Solenni e maestosi, gli alberi secolari di Magnolia soulangeana si vestono di grazia rivestendo i fitti rami contorti di una moltitudine di fiori. Non passa di certo inosservato l’esemplare collocato presso lo stagno delle ninfee, che, proprio in questo periodo, esplode in un esuberate spettacolo floreale attraverso i suoi rami che si protendono fino a sfiorare l’acqua, in uno scenario fiabesco.
l’esemplare secolare di Magnolia x soulangeana sulle sponde del laghetto
Oltre lo stagno, in prossimità del bosco di bambù e delimitati da antichi cipressi, altri alberi più giovani di magnolia nelle varietà denudata, stellata, liliiflora sono raccolti a formare un delizioso boschetto dalle tonalità delicate. I boccioli ancora chiusi serrano con tenacia i petali ed una volta schiusi e sfioriti danzano nell’aria al primo soffio di vento. Alla base di anchi esemplari i singoli petali si accumulano a migliaia dando vita a tappeti più o meno densi, simbolo di una bellezza rinnovata e non ancora esaurita. E così, nell’area delle antiche serre borboniche, tra i roseti ancora assopiti, un albero di Magnolia soulangeana si staglia in tutta la sua delicata e meravigliosa imponenza. Il viale ai suoi piedi, che costeggia da un lato la bordura di salvie, è tappezzato di bianco e di rosa in modo fitto e continuo tanto da rendere naturale desistere da ogni tentativo di calpestio che possa sgualcire così tanta bellezza. Una panchina accanto è un invito a sedervi e basta alzare lo sguardo per trovarsi sovrastati da una delicate nube che, attraverso i rami, sembra prolungarsi verso l’alto all’infinito.
Davanti alla Grande Serra è la collezione di camelie, invece, a catturare l’attenzione per l’importanza degli esemplari coltivati e le fioriture in corso. Sono tra le più antiche d’Europa ed è proprio nel Giardino Inglese della Reggia che la camelia arrivò dal Giappone per la prima volta in Europa alla fine del ‘700, impiantata direttamente dal giardiniere paesaggista inglese Graefer, artefice dell’intero giardino. Un primato conservato attraversato i secoli nell’eleganza romantica degli esemplari antichi che compongono la collezione che in questo periodo regalano copiose fioriture nelle più svariate composizioni: dal rosa al bianco, dal rosso a colorazioni screziate, a petali singoli o doppi. Anche qui, per centinaia di fiori che si preparano a schiudersi, altri, ormai appassiti, cadono al suolo rinnovandone bellezza e vitalità come naturale prolungamento del loro divenire.