A pochi chilometri dalla Reggia di Caserta i fasti del ‘700 sembrano rivivere tra le mura dell’antica dimora del pittore Domenico Mondo (Capodrise 1723 – Napoli 1806), allievo di Francesco Solimena e artista erudito che operò tra Napoli e Caserta fino alla nomina di direttore della Reale Accademia del Disegno di Napoli. La vita di Mondo fu spesso segnata da un costante desiderio di affermazione artistica. L’influenza di una pittura dai tratti ancora tardo-barocca, qual’era quella dell’artista capodrisano, si scontrò con le tendenze del periodo divenute ormai sempre più raffinate e libere dagli eccessi, ostacolando Mondo nei riconoscimenti sperati. Riuscì tuttavia a prendere parte alla realizzazione di alcune decorazioni per le sale della Reggia borbonica e molte sono le opere custodite nelle chiese del casertano. Ma nonostante rappresenti uno dei più illustri artisti della pittura partenopea l’eredità forse più rappresentativa di Domenico Mondo è quella custodita nell’architettura di “Palazzo Mondo“: rappresentazione sublime dell’aristocrazia meridionale e di uno stile transitorio tra rococò e neoclassicismo. Basta varcare l’ingresso da via Francesco Rao per ritrovarsi immersi nel’ 700, tra ambienti dove il tempo sembra essersi fermato e la luce fioca dei candelabri evoca una bellezza segreta e raffinata. Cimeli di caccia come corna di alce e di cervo adornano le pareti di quella che è la Sala dei Trofei. A destra, addossato alla parete, un mobile trasformista con le ante aperte mostra sul piano d’appoggio candele, composizioni floreali ed oggetti sacri diventando così un altare da cui poter celebrare privatamente. Dalla Sala dei Trofei si accede poi alla Sala da Pranzo, dominata da un lungo tavolo, mobili antichi, credenze e luogo di passaggio per accedere al cortile: un pittoresco giardino racchiuso tra alte pareti di tufo dove elementi naturali si fondono a quelli artistici restituendo una visione intima e persa nel tempo. I fusti contorti delle Aralie papyrifere, lasciate libere di crescere, si piegano in ogni direzione creando un’intricata architettura naturale che fagocita il cortile trasformandolo in una lussureggiante scenografia primordiale dalla quale affiorano antiche vestigia. Olle, capitelli ed altri reperti d’epoca romana rinvenuti nelle campagna circostanti decorano angoli del cortile nascosti tra la vegetazione.
Dal cortile attraverso un’ unica scala si accede alla loggia del piano nobile superiore. Due grandi tele del ‘700 raffiguranti scene di concerti, tra fiori, frutta e vasellame, adornano le pareti della Sala da Pranzo superiore. Arredi ed altri elementi di decoro riproducono invece manufatti archeologici degli scavi di Pompei ed Ercolano secondo le nuove tendenze neoclassiche. Sulla sinistra vi è inoltre l’accesso alla piccola Sala della Preghiera con la statua lignea in abito rosso della Madonna Pellegrina,che riproduce nei lineamenti e nei capelli le sembianze della regina Maria Carolina d’Austria. Il Salone della Galleria e la Sala rococò catturano l’attenzione per le pareti riccamente affrescate secondo la tecnica prospettica del trompe l’oile. Gli affreschi sono opera dei fratelli Magri, pittori quadraturisti della corte borbonica mentre Mondo si dedicò alla realizzazione delle figure allegoriche dipinte sulla volta della sala rococò. Nello Studio lo sfarzo pittorico delle pareti del salotto cede posto alla monocromia ocra con bordi all’etrusca e alla moltitudine di oggetti antichi, in pieno stile neoclassico. Il nascente interesse per l’archeologia, a seguito degli scavi delle aree vesuviane, è qui rappresentato dai reperti d’età classica collezionati, con una particolare predilizione per i manufatti greci rispetto quelli più antichi. Insieme a vasi greci, antefisse ed oggetti arcaici le vetrine ospitano anche elementi del mondo delle scienze e della natura come conchiglie, pietre, insetti, illustrazioni naturalistiche…
A seguire la Camera da Letto è un ambiente che evoca intimità e calore grazie alle pareti in rosso pompeiano e ai drappeggi settecenteschi in seta dipinta. Nella stanza ci sono inoltre oggetti d’epoca interessanti quali il braciere, la vasca ottocentesca e le culle in stile neogotico. A destra del letto, alla parete, un piccolo quadro attribuito a Domenico Mondo raffigura la rappresentazione del dono della sapienza a San Matteo. La casa-museo fa oggi parte dell’Associazione Dimore Storiche Italiane (ADSI) ed è gestita dall’Associazione Gia.D.A. ( Giardini e Dimore dell’Armonia), impegnata nel censimento e nella valorizzazione dei giardini e delle dimore storiche sorte intorno alla Reggia di Caserta. La ricchezza degli elementi settecenteschi, le collezioni, l’allestimento degli arredi, l’armonia naturale del cortile sono frutto dell’attento e minuzioso restauro ad opera dell’architetto Nicola Tartaglione, fondatore dell’Associazione Gia.D.A., da sempre impegnato nella conservazione e nella divulgazione del patrimonio storico-artistico della dimora.
per saperne di più
https://palazzomondo.jimdofree.com/
https://www.dimorestoricheitaliane.it