valogno 4

Valogno e i colori del grigio

Una manciata di persone, un borgo antico arroccato e solitario dell’entroterra casertano, il mare all’orizzonte e il silenzio rotto solo dal vento che, come dice Alex, soffia di continuo attraversando il paese esposto alle correnti. È un vento fresco, piacevole, che porta con sè l’odore di terra e pietra bagnata. Dopo un violento temporale torna il sereno e quassù pare già autunno. È la vigilia di Ferragosto e alla frenesia estiva si sostituisce qui una dimensione di assoluta lentezza e raccoglimento. Spopolatosi a seguito dell’emigrazione, Valogno oggi pare sia destinato ad una nuova rinascita per merito di un progetto artistico e sociale voluto da chi a Vologno ha deciso di ritornare.

 

 

Percorrere il piccolo paese è come attraversare una galleria d’arte, dove personaggi fiabeschi, raffigurazioni simboliche e storie di vita popolare si mescolano colorando le mura che prendono vita, animando con l’immaginazione e la creatività ciò che apparentemente giace nel silenzio. Tra gli autori dei murales i nomi di street artist famosi anche in ambito internazionale come Alessandra Carloni, con i suoi personaggi immaginifici e sognatori, Salvo Caramagno, autore di raffigurazioni di vita rurale, leggende e storie dell’unità d’Italia, e ancora Emanuele Riccio, Rocco Lombardi, Ciro Palumbo e chi contribuirà in futuro ad arricchire di propria mano un progetto in continuo divenire. 

 

Promotori dell’iniziativa sono Giovanni e Dora, che da Roma hanno deciso di ritornare al loro paese, alle proprie origini, abbandonando la modernità metropolitana per recuperare un tempo perduto e dare nuova vita ad un luogo che sembrava destinato a spegnersi. Un progetto non solo artistico ma di “comunione” tra l’artista, il popolo e il visitatore che vorrà prendervi parte, perchè l’accoglienza e la cordialità degli abitanti si imprime quanto le opere. Chiunque sarà disposto a guidarvi e a condurvi per mano nelle proprie botteghe, cantine, case, come foste di famiglia, mostrando una gentilezza e fiducia altrove perduta. E così Alex ci accoglie nella sua bottega dove da dieci anni si dedica alla creazione di opere d’arte realizzate con materiali di riciclo. Artista poliedrico, racconta della sua vita che l’ha voluto in giro per il mondo per poi approdare di nuovo al luogo in cui è nato. Lui stesso racconta degli abitanti come una grande famiglia sotto un unico tetto, dove anche le case non conoscono discontinuità perchè unite senza interruzione in unico blocco. Tutti si conoscono, tutti sorridono, mostrando una gentilezza ed una disponibilità verso il prossimo che rincuora l’animo. E quando stai per andare via, dall’alto di un balcone, c’è ancora chi richiama l’attenzione per deliziarti dell’ultima descrizione…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *