“Il bianco e il nero sono i colori della fotografia. Per me simboleggiano le alternative di speranza e disperazione a cui l’umanità è sempre soggetta.” (Robert Frank, 1966). E La città di Napoli meglio di qualunque altra, racchiude in sè le molteplici contraddizioni che la distinguono, perennemente in bilico tra miseria e nobilità, bellezza struggente e malinconico abbandono, bianco e….nero.
musica: November di Max Richter
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NAPOLI B&W

Certosa di San Martino
Il complesso monumentale della Certosa e Museo di San Martino, a Napoli, è senz'altro tra i luoghi più rappresentativi della cultura spirituale, artistica, civile e paesaggistica di Napoli, in grado di custodire preziosi capolavori della pittura seicentesca e settecentesca così come imbarcazioni reali, presepi, carrozze, dipinti, una farmacia storica e non per ultimo... il panorama, che qui lascia senza fiato offrendo una visione sull'intero Golfo unica e privilegiata. Una volta varcato l'ingresso, un ampio cortile monumentale introduce alla Chiesa che si rivela uno scrigno di tesori artistici frutto di autori del calibro di Cosimo Fanzago, Giovanni Lanfranco, Giuseppe Sanmartino, Josepe de Ribera, Massimo Stanzione, Battistello Caracciolo. L'altare maggiore, interamente in legno dorato, è dipinto come fosse marmo e non fu mai completato nella sua versione definitiva.

La collezione egizia del MANN
Seconda per importanza a quella del Museo Egizio di Torino, la collezione egizia del Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN), torna sotto una nuova luce dopo sei anni di lungo restauro. I reperti esposti vanno dall'Antico Regno fino all'età tolemaica-romana e provengono da collezioni private e scavi archeologici d'età borbonica nell'area vesuviana. L'allestimento delle sale è dinamico, suggestivo ed esaltato da pannelli colorati che richiamando nelle cromie i colori primari legati alla simbologia egizia: il blu, per il fiume e la rinascita, il rosso, per il deserto, la morte e il caos, ed il giallo come transizione tra i due poli. Due collezioni private di grande valore, la collezione Borgia e quella Drosso-Picchianti, occupano le sale espositive, restituendo un ricco patrimonio archeologico attraverso il quale è possibile percorrere tutta la storia di una delle civilità più affascinanti mai esistite, seguendo un itinerario tematico che contribuisce ad una chiara e facile comprensione. La collezione Borgia ha origine nella seconda metà del '700 dal Cardinale Stefano Borgia, personaggio di grande cultura e fervido appassionato di storia e antiquaria, che già vantava una ricca collezione di reperti provenienti dai dintorni di Roma e Velletri. Nel corso degli anni, a seguito di continue donazioni da parte di missionari ed inviati impegnati nelle missioni cattoliche all'estero, il Cardinale Borgia cominciò ad arricchire sempre più la sua collezione con reperti egizi. La collezione Borgia è, inoltre, tra le più antiche d'Europa, in quanto nata antecedentemente alla diffusione dell'interesse europeo per l'Egitto esploso a seguito della campagna napoleonica (egittomania).