Una raccolta di immagini dedicate ad un genere, quello delle Tillandsia, sicuramente tra i più affascinanti del mondo botanico. Dette anche “le piante dell’Aria” hanno la caratteristica di vivere sospese, come epifite, lì dove trovano un appiglio sul quale crescere, sia esso una roccia oppure tra le fronde degli alberi, o addirittura tra i pali ed i fili elettrici com’è spesso possibile vedere nei luoghi di origine. Appartengono alla famiglia delle Bromeliacae e sono orignarie del Centro e Sud America. Sprovviste di radici sotterranee, traggono nutrimento dall’umidità dell’aria attraverso i tricomi, apposite strutture poste sull’epidermide simili ad un piccolo ombrello in grado di aprirsi per catturare l’umidità e di richiudersi quando necessario per evitare l’evaporazione. I tricomi sono particolarmente visibili nelle specie dalla colorazione grigia, tanto da dare un’aspetto vellutato alla pianta. Le piante di questo tipo sono quelle adatte ad ambienti assolati, dove l’abbondanza di tricomi è necessaria per schermare i raggi solari oltre che a facilitarne la captazione dell’acqua. Piante invece più verdi sono prive di tricomi in quanto originarie di habitat, come le foreste tropicali, dove l’umidità ambientale è abbondante e costante.
Come per tutte le bromeliaceae, anche qui le fioriture sono appariscenti e spettacolari, in contrasto con la semplicità delle piante madri da cui si generano. E’ singolare osservare come da piante così aggrovigliate, contorte, dalle molteplici forme, in grado di prosperare con la sola umidità dell’aria, si generino fioriture vistose dai colori sgargianti, profumate e durature. Nonostante l’origine esotica delle tillandsie, è tuttavia possibile coltivarle anche alle nostre latitudini, specie al Sud dove possono godere di un clima più mite, favorevole ad una collocazione esterna delle piante. Per constatarlo di persona basta visitare l’incredibile collezione di Antonino Mulè, esperto ed appassionato collezionista, che a Napoli coltiva con impegno e massima dedizione centinaia di esemplari, dalle specie più rare e ricercate a quelle più comuni ma altrettanto spettacolari. Alcune sono lì da molti anni e le dimensioni lo dimostrano, altre invece sono in attesa di regalare quanto prima una nuova fioritura. La cura di Antonino per le tillandsie è maniacale ed impeccabile, anche perchè le piante sono tante e per coltivarle al meglio è necessario averne. Grosse sfere, i cosiddetti “clump“, pendono dai fili appositamente tesi. Si tratta di grandi e vecchi cespugli di t.aeranthos, tra le più rustiche e dalla generosa fioritura.
Mentre affissa alla parete esterna della casa, una grande griglia metallica ospita svariate specie. Dalla magnolia gruppi di t. Usneoides, pendono con la loro inconfondibile “barba”, ringraziando del loro riparo naturale. Ovunque, tutto intorno, è un tripudio di tillandsie, molte fiorite, che emanano un intenso profumo oltre a suggestionare con le loro singolari fioriture dai colori vivaci. I sostegni ai quali sono sospese, sono per lo più piccoli rami che Antonino stesso realizza munendoli di ganci metalli e targhetta identificativa, anch’essa realizzata ed incisa a mano. Altre sono sospese direttamente a fili metallici ed altre ancora ancorate a gusci di noci di cocco. A vederle da vicino, si ha l’impressione di trovarsi di fronte a vere e proprie sculture naturali, che nonostate il loro aspetto bizzarro e contorto, nutrendosi di sola umidità e vivendo sospese, crescono, fioriscono e si moltiplicano seguendo il loro ciclo vitale. E mentre Antonino molto pazientemente mi illustra ogni singola specie e le caratteristiche peculiari di ciascuno, decidiamo di immortalarne qualcuna. Un pannello nero, da sfondo, è servito a risaltarne le forme e a percepire così meglio i dettagli. Le foto danno la possibilità di soffermarsi più a lungo su ogni soggetto e a rivederle……si capisce ancor più quanto queste piante siano un vero capolavoro di biodiversità vegetale.