Le ninfee sono piante acquatiche spesso coltivate per la loro indiscussa bellezza. Da sole riescono a catalizzare l’attenzione di qualunque stagno sia per le fioriture che per le foglie galleggianti. Sono piante acquatiche che mettono radici nel fondo melmoso per poi raggiungere la superficie con foglie e fiori. La radice è un rizoma che durante l’accrescimento della pianta si allunga dando vita a nuovi getti. Le foglie, da sommerse, man mano raggiungono la superficie schiudendosi per poi galleggiare sull’acqua. Piante del genere dimostrano l’incredibile capacità di adattamento all’ambiente acquatico, essendo in ogni parte funzionale all’habitat colonizzato.
Mi sono avvicinato a queste piante incuriosito dalla creazione di un piccolo stagno. Cominciai con l’allevare classici pesci rossi per poi, con gli anni, dedicarmi alle piante acquatiche e trasformare lo stagno in un vero e proprio giardino acquatico. Malgrado la straordinaria bellezza, le ninfee sono piante piuttosto facili da coltivare, avendo una forte capacità di resistenza a condizioni estreme ed essendo di facile propagazione. Sono tante le varietà oggi disponibili nelle più svariate colorazioni e forme, siano esse rustiche, ovvero adatte a vivere in zone temperate, che tropicali, originarie delle regioni a clima caldo della Terra.
Le ninfee cosiddette rustiche hanno fioriture adagiate sull’acqua, a fiori doppi e foglie carnose. Vanno a riposo durante la stagione fredda, perdendo foglie e fiori, per poi tornare in vita con la primavera. Le ninfee tropicali hanno invece colori vivaci, tra i quali il blu, fiori emergenti e profumati, che sbocciano di notte, oppure con foglie giganti, come quelle amazzoniche. La loro coltivazione richiede un po’ più d’esperienza. Essendo specie tropicali, vivono in acque costantemente sui 24/30° C e l’unico periodo favorevole per coltivarle alle nostre latitudini è quindi in estate.