Palermo: cuore del Mediterraneo

E’ sole d’Africa quello che abbaglia e vento d’Oriente quello che soffia. Palermo è una delle città che più di qualunque altra mescola tutti i profumi, i colori e i sapori del Mediterraneo. Una città unica dal fascino esotico dove il presente convive con un passato dalla tradizione secolare che ovunque qui si respira, frutto della mescolanza etnica e culturale dei popoli mediterranei che ancora oggi vi  convergono. Per chi come me arriva dal mare a bordo della nave è una sensazione strana quella che colpisce a prima vista vedendo la città all’orizzonte. Il silenzio del porto è surreale se si immagina Palermo come una città che si affaccia al mare. Eppure questo sembra lontano alla città, che come un cuore pulsa e si anima al suo interno, tra i vicoli, nei mercati, nelle piazze, tra gli sfarzosi edifici barocchi e quelli diroccati, nel traffico cittadino,  rivelando qui, nelle sue viscere, tutta la sua “anima mediterranea”. Il mare è del color smeraldo e l’acqua smossa dal motore della nave lascia intravedere una sabbia fine e dorata. Sono le prime luci dell’alba e la città si prepara a vivere, ripetendo ciclicamente le stesse azioni che ogni mattina, da secoli, si ripetono scandite dagli stessi rumori, dagli stessi gesti, frutto della fatica umana che inevitabilmente rimandano l’uomo alla sua essenza più naturale e ” passionale”.

 

 

E’ impossibile, passeggiando per le vie della città, non essere rapiti dal tripudio di colori, odori, e rumori che dai vicoli si espande. Sono i mercati il vero cuore pulsante della città. Una frenesia fatta di tutto quanto la mente possa immaginare, scandita dalla ritualità primordiale dei gesti della compravendita, dalle voci urlanti dei mercanti, dalla folla che quotidianamente percorre queste vie diventandone anch’essa parte integrante. Mercati storici come quelli della Vucciria e di Ballarò sono ormai diventate tappe obbligatorie per chi ha voglia di addentrarsi nelle viscere della città per respirarne l’essenza.Sui banchi, merce di ogni tipo, forma o colore si offre agli occhi del visitatore. E’ tanta, è troppa. Impossibile da immaginare una tale varietà. Un’abbondanza prorompente di frutta, pesce, verdura, carni e tutto quello che la natura generosa della terra di Sicilia offre. Un miscuglio di prodotti esotici e mediterranei, di odori speziati, forti e pungenti, che affonda le sue radici nell’antica tradizione del suk arabo.

 

 

La merce esposta sui banchi anche se inanimata, sembra vivere nuovamente, rappresentata nei colori vividi del pesce fresco e della frutta appena raccolta, nel sangue grondante delle carni all’aria. Tra i commercianti e la folla, gente di ogni etnia che da secoli si succede facendo di Palermo una città cosmopolita ricca di un patrimonio culturale, storico e artistico che la rende ancor più unica e straordinaria nel suo genere di città mediterranea. Crocevia tra Oriente ed Occidente, la città di Palermo è stata per secoli esposta a continue dominazioni: dai romani ai bizantini, dagli arabi ai normanni, francesi, austriaci e spagnoli che ne hanno lasciato il segno, trasformando ad oggi la città in un miscuglio di popoli e culture che ne hanno influenzato usi e costumi. Una città dai mille volti e dalle mille contraddizioni anche. Una città dove l’eleganza e lo sfarzo dei palazzi aristocratici fa da contrasto con le macerie degli edifici distrutti dai bombardamenti che come squarci lacerano la città lasciandone scoperte le viscere. Ovunque è possibile scorgere i mille volti della città, testimoniati dalle ricchezze artistiche che nei secoli l’hanno trasformata in un museo a cielo aperto dove decorazioni e architetture arabo-normanne convivono con edifici barocco e neoclassici. Anche se della cultura araba non restano grandi testimonianze artistiche, se non per le innovazioni apportate nella tecnica e nella cultura, diverso è per la cultura normanna che ha visto Palermo godere del suo periodo migliore e più florido, oggi testimoniato dal Palazzo Reale, dalle chiese e dalla cattedrale. Non lascia indifferenti, infatti, la vista della cattedrale che come un castello di sabbia si erige ricca di intarsi e decorazioni esterne dalla tipica influenza bizantina.

 

 

Ma a rendere affascinante ed ancor più esotica questa città è anche una natura florida e spettacolare. Parchi, ville, giardini diventano oasi lussureggianti che accolgono una gran varietà di piante esotiche e mediterranee, dall’aspetto insolito e dalle forme più stravaganti. Il clima mite e la conformazione del territorio hanno consentito, nel corso dei secoli, una naturale diffusione di specie importate. E così, oggi, enormi e secolari esemplari di Ficus magnioloide si erigono come monumenti, sculture naturali viventi diventate anch’esse simbolo della città. Una natura generosa e straordinaria che colloca la città in una scenografia naturale di straordinaria bellezza. La baia di Mondello, situata ad ovest, racchiusa tra i promontori del monte Pellegrino e la riserva naturale di Capo Gallo, immediatamente rimanda a spiagge caraibiche incontaminate. La sabbia bianca e fine si fonde ad un mare cristallino dalle tante tanalità che, da quelle più scure per la presenza di poseidonia a quelle più chiare che lasciano intravedere il fondale, trasformano la superficie in una tavolozza dalle più svariate sfumature.

 

 

Un paesaggio disteso e di rara bellezza è quello che si osserva. Mondello è la spiaggia dei palermitani, la spiaggia dei cittadini e dei turisti che non possono fare a meno di ammirarne e godere la straordinaria bellezza. Una costa, quella occidentale, che da sabbiosa lascia spazio poi al promontorio di Capo Gallo, oggi riserva naturale. E’ un luogo ameno e selvaggio che degrada verso il mare con falesie mozzafiato, grotte carsiche e scogliere taglienti che si perdono nel blu profondo. E’ insolito pensare come allontandosi dalla città ci si ritrovi immersi in un luogo così solitario e incontaminato. Tra i mercati, nelle strade, tra la gente, i monumenti, sulla costa: un viaggio fotografico tra i contrasti e i colori che la calda luce del Sole rivela e mette a nudo lasciando intuire un’anima tipicamente Mediterranea di una città dove le contraddizioni convivono in un presente ricco di tradizione e folklore.  Le immagini sono state catturate tra il 2004 e il 2006 e pubblicate in una raccolta fotografica.

Le foto sono parte del libro fotografico da me realizzato : “Palermo: a journey through the heart of the Mediterranean” (Palermo: viaggio nel cuore del Mediterraneo). Un articolo mostra nel dettaglio la realizzazione del libro e i suoi contenuti.

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