L’Acquario di Napoli

(N.B. Il reportage realizzato è relativo al periodo antecedente ai lavori di ristrutturazione. Dal 2021 l’acquario è nuovamente aperto al pubblico dopo un lungo lavoro di restauro durato 6 anni, presentandosi con una veste completamente rinnovata e tecnologicamente avanzata pur preservando l’aspetto storico e peculiare che lo caratterizza )

La stazione zoologica Anton Dohrn, sitauta sul lungomare Caracciolo, in Villa Comunale a Napoli, è una delle più importanti strutture a valenza internazionale specializzata nell’ambito della ricerca scientifica del mondo marino. Secondo acquario realizzato in Europa, primo in Italia, le sue origini risalgono al 1870 per volontà del tedesco Anton Dohrn, darwinista convinto, che trovò in Napoli la città ideale per ospitare un centro permanente di ricerca disponibile per gli scienziati di tutto il mondo. Attivo già a Messina, Dohrn capì subito che occorreva realizzare un centro stabile dove i ricercatori avrebbero trovato tutto ciò che serviva per portare avanti le loro ricerche liberamente. La scelta per realizzare l’ambizioso progetto cadde su Napoli, da sempre una delle città più abitate d’Europa e che suscitava una forte attrattiva a livello internazionale oltre a fornire un’importante rete universitaria.

L’innovazione nella creazione di una struttura del genere sta nel fatto che per la prima volta si concepì l’idea di creare una stazione scientifica dove i ricercatori avrebbero trovato tutto ciò che occorreva alle loro ricerche e studi, dalla materia vivente agli strumenti, alle fonti bibliografiche, usufruendo di mezzi all’avanguardia ed una biblioteca tematica fino ad allora senza precedenti e che resta tutt’oggi di enorme valore storico-scientifico. Per secoli l’Acquario si è distinto come punto nevralgico negli studi della biologia marina acquistando elevato prestigio internazionale per merito dell’intervento di molti scienziati internazionali che da qui sono passati. 

La posizione geografica in cui si colloca permette così di avere a portata di mano per gli studiosi un serbatoio qual’è il golfo di Napoli che è tra i più ricchi per biodiversità marina mediterranea. Per le correnti e la morfologia del territorio, il golfo ospita una ricchissima varietà di specie marine che abbondano tra i fondali così ricchi e diversificati. La stazione zoologica ospita infatti al piano inferiore, d’ingresso alla struttura, un’acquario con vasche ed una zona museale espositiva. L’acquario fu aperto al pubblico nel 1874 con l’intento di recuperare fondi che avrebbero finanziato la ricerca scientifica nella struttura stessa. L’intero edificio è in stile ottocentesco ed anche le vasche e le stanze conservano l’architettura dell’epoca. Resta per questo l’unico acquario in Europa che ha conservato la sua struttura originaria. Caratteristica peculiare è la conservazione di specie prettamente mediterranee presenti dunque nelle acque del golfo. Il centro di ricerca nacque infatti con una vocazione tutta mediterranea che ha mantenuto fino ad ora. Cefalopodi, Echinodermi, Pesci di scogliera, di fondo o pelagici, razze, gattucci, gorgonie e molluschi popolano le vasche rivelando il fascino di un mare spesso ancora poco conosciuto seppur “nostrum”. Importante dunque è anche la sua funzione didattica informativa e formativa per coloro che intendono approfondire le proprie conoscenze in merito alla biologia marina mediterranea. 

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